Cima Isidoro, 1912 |
Punta Molina, 1920 |
Colazzo, 1675 |
Naso di Dante |
Civerone |
Caldiera, 2124 |
Stol del Prete |
Val Porsidia |
Campivelo, 1729 |
Cima Castelnuovo, 2215 |
Cima del Pra, 2213 |
Vallon dei Morti |
Cima Undici, 2228 |
Vallon de le Trappole |
Vallon de le Dodese |
Intersezione Dodese - Viazzo |
Cima Dodici, 2334 |
Panorama APA-32647 |
Lama Gialla |
Val Fassinera |
Busa Caldiera |
Monte Trentin, 2327 |
Bocchetta Kempel, 2144 |
Pausa del Kempel |
Porta Trentina |
Cima Portule, 2310 |
Vallon del Kempel |
Porta Renzola |
Quite a routine view, but I like it nevertheless.
Larger: https://goo.gl/sVX7Yu |
||||||||||||||||
|
|||||||
Comments
Ciao, Alvise
Puoi anche studiartelo sasso per sasso ingrandendo https://goo.gl/ATWHAr
Forse la cosa piú delicata è indovinare la giusta cengetta che segna l'intersezione del Vallon delle Dodese con il Viazzo.
Quest'ultimo è facilmente intuibile nella foto qui sopra, in mezzo alla fascia di mughi che sui 1700-1900 separa la fascia rocciosa inferiore da quella sommitale. Si sviluppa da Porta Renzola, detta anche Bocchetta Lanzoletta, e sita proprio all'estremità destra del panorama, fino al Baito di Campivelo - ora ho messo in rosso tutte le etichette afferenti al Viazzo.
Una volta studiai un possibile prolungamento fino allo Stol del Prete, dove passa il Sentiero della Caldiera che sale anch'esso da fondovalle. Però in uno stesso giorno:
- dallo Stol calai nel fondo della temibile Porsidia dove, in mezzo alla ghiaia di un ripiano, credetti e credo di aver visto spuntare anche una vecchia bomba. Evitando di pestare sulla bomba (non si sa mai), risalii il vallone fino a un punto X;
- da Campivelo seguii una cengia verso est, dove vidi anche dei vecchi chiodi, arrivando a un punto Y affacciato sul fondo del vallone.
Unico problema, X e Y erano separati da una paretina di roccia quasi verticale e friabilissima, affrontabile credo solo sotto forma di breve calata in doppia.
Poi dallo Stol del Prete un traverso non segnato permetterebbe di raggiungere il baito che c'è sul Colazzo, per il quale sale un altro sentiero non segnato da fondovalle: Mesole - Cafelon - Cafeloto - Colazzo - Ortigara. A metà strada del traverso trovi il Baito dell'Aia di Val Caldiera, volgarmente detto anche Baito dei Castelnovati, dal quale un sentiero veramente estremo (comincia con un tratto di corda fissa in mezzo al bosco, da tanto è ripido il pendio!) permette di scendere in Val Coalba, dietro il Civerone.
Ma qui il racconto si è ormai inoltrato nei recessi piú sconosciuti - e forse piú gelosamente custoditi dagli ormai pochi conoscitori - della catena. A proposito, ogni tanto mi chiedo: ma i giovani d'oggi, cresciuti davanti allo schermo di un telefonino, cosa sapranno di tutto ciò? Non dico l'essenza, ma forse nemmeno l'esistenza!
Leave a comment